XXXII Domenica del Tempo Ordinario
Nelle scorse domeniche abbiamo seguito Gesù nel cammino verso Gerusalemme ed Egli ci ha
insegnato ad essere discepoli. In questa trentaduesima domenica del tempo ordinario, la
liturgia ci propone di riflettere sullo stile di Dio nei confronti delle persone più fragili: una
caratteristica meravigliosa del suo modo di essere. Il nostro è un Dio che sa rendersi vicino ai più deboli, è colui che sa essere per ciascuno di noi padre, rifugio e giustizia.
Accogliamo questa Parola con grande gioia. Dio punta in alto con noi e parte dalla nostra povertà e dalla nostra debolezza. Le immagini che Gesù prende dalla quotidianità sono sempre immagini umili. Chiediamo al Signore la sua stessa capacità di osservazione. Nel vangelo di oggi Gesù è seduto di fronte al tesoro e osserva. Lo sguardo di Dio coglie i dettagli. Chi ama si accorge dei dettagli. Accogliamo l’invito a stare con lui, ad ascoltare la sua Parola: è la strada per assumere il suo stile e i suoi sentimenti.
Signore Gesù,
maestro dallo sguardo penetrante,
tu dai senso ai nostri sì,
dai valore ai pochi spiccioli della nostra vita
che riusciamo a donarti.
Donaci il coraggio dei piccoli gesti
e insegnaci a credere nel valore rivoluzionario
di un dono invisibile e snobbato.
Allontanaci dalla tentazione di trattenere
un pugno di farina per paura di non farcela,
dal desiderio di mettere al sicuro
quel poco che abbiamo per poterlo custodire.
Tu, Signore e Maestro, hai donato tutto.
Insegnaci a farci dono, a essere dono,
anche quando sentiamo di essere null’altro
che un pugno insufficiente di farina.
Amen